Colloquia Mediterranea 11/1 (2021)

«Colloquia Mediterranea», Fondazione Giovanni Paolo II, Firenze, 1/11 (2021).

In questo numero di «Colloquia Mediterranea» vengono ospitati gli atti della Giornata di studio La via adriatica del dialogo interreligioso. Religioni, arte e cultura: un confronto italo-albanese (Rimini, 18 dicembre 2018), promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Alberto Marvelli delle diocesi di Rimini e di San Marino-Montefeltro e dalla comunità dossettiana della Piccola Famiglia dell’Assunta (Montetauro di Rimini), in collaborazione con l’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana e il Dipartimento di Scienze Islamiche della Beder University di Tirana. Con questa scelta non solo si è voluto riconoscere il valore scientifico di questo incontro per il dialogo, fondato sulla conoscenza della pluralità di tradizioni che hanno animato e animano il Mediterraneo, ma si è pensato di aprire nuove collaborazioni con quegli istituti, come l’Istituto per le Scienze Religiose Alberto Marvelli, che promuovono iniziative proprio per favorire il dialogo tra le diverse sponde del Mediterraneo. Da anni l’Istituto Alberto Marvelli, sotto la direzione del professor Natalino Valentini, porta avanti un progetto di approfondimento del ruolo delle religioni, della letteratura e dell’arte nella creazione di ponti di dialogo con i quali superare pregiudizi e precomprensioni che hanno impedito, per tanto tempo, la condivisione di ricchezze spirituali e intellettuali. Questa Giornata di studio si inserisce quindi in un percorso che da anni caratterizza l’Istituto Alberto Marvelli che, soprattutto negli ultimi anni, ha rivolto la propria attenzione ai paesi che si affacciano nel Mare Adriatico, nella convinzione che fosse necessario fare qualcosa di concreto per promuovere conoscenze che alimentassero un processo di riconciliazione delle memorie. Della Giornata di Studio, dalla struttura agli scopi, si possono leggere le pagine di presentazione che portano la firma di Natalino Valentini e Riccardo Burigana, che hanno voluto così sottolineare il carattere di questa collaborazione, mentre da parte del Comitato di redazione di «Colloquia Mediterranea» viene qui formulato l’auspicio che questa collaborazione sia il primo passo di un cammino condiviso per la pace del Mediterraneo, radicata sulla conoscenza del patrimonio storico-religioso.
Dopo gli atti della Giornata di Studio vengono proposti due testi: il primo è il risultato di una ricerca condotta da Renato Burigana che ha pubblicato, da poco, la sua tesi di dottorato in Teologia ecumenica, dedicata alla Traduzione interconfessionale delle Sacre Scritture; con questa ricerca, nella quale confluiscono anche testi inediti, Renato Burigana ha voluto “raccontare” teologicamente l’esperienza di una famiglia che non ha semplicemente vissuto in una canonica dell’arcidiocesi di Firenze, ma ha animato la parrocchia, secondo quelle indicazioni pastorali che il cardinale Silvano Piovanelli (1924-2016), arcivescovo di Firenze negli anni 1983- 2001, aveva dato per promuovere un ripensamento della vita quotidiana delle parrocchie con un coinvolgimento pieno delle famiglie, tanto da affidarne a alcune l’animazione. A questo interessante contributo che apre nuove prospettive sul ruolo dei laici nella vita della parrocchia, segue un intervento di Carlo Pertusati, autore di saggi di teologia ecumenica, già presente sulle pagine di «Colloquia Mediterranea»; Pertusati propone una prima lettura del viaggio di papa Francesco in Iraq (5-8 marzo 2021), sottolineandole la valenza per il dialogo ecumenico e islamo-cristiano.
Nella Tenda di Abramo Alex Talarico, diacono dell’Eparchia di Lungro, da poco entrato a far parte del Comitato di Redazione di Colloquia Mediterranea, offre una riflessione sul passo del Vangelo secondo Giovanni (15,5-9) che ha guidato la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per ricordare, tra l’altro, che la preghiera per la costruzione dell’unità piena e visibile dei cristiani vive un momento particolarmente forte nella Settimana che si celebra nel nostro emisfero dal 18 al 25 gennaio, mentre in diversi paesi dell’emisfero australe, come il Brasile, nei giorni intorno alla Pentecoste, ma deve accompagnare la vita quotidiana dei cristiani, chiamati a sostenere, proprio con la preghiera, il cammino per la rimozione dello scandalo delle divisioni.
La Finestra nel Mediterraneo è interamente dedicata alla situazione al Medio Oriente: il francescano Ibrahim Faltas, una delle voci più autorevoli e ascoltate della Terra Santa, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II, offre ai lettori di «Colloquia Mediterranea» due brevi testi con i quali mostra il valore storico della visita di papa Francesco in Iraq e rivolge un appello per un rinnovato impegno alla costruzione della pace in Terra Santa, dopo gli ultimi terribili giorni di sangue.
A Renato Burigana si deve un ricordo di Giovanna Cantoni, docente, punto di riferimento per tanti e tanti studenti, ma per gli amici di Colloquia Mediterranea soprattutto la moglie, compagna di una vita, sostegno in tutto e per tutto, del professor Cesare Alzati, un maestro nella ricerca e nella docenza, sempre a servizio della Chiesa: a lui va la più amicale vicinanza in questo momento di dolore.
Nelle Cronache si possono leggere due testi di Tiziana Bertola, che presenta due incontri, in modalità webinar – il primo sul dialogo tra cattolici e ortodossi e il secondo sul 20° anniversario della firma della Charta Oecumenica – promossi dal Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia e dall’Eparchia di Lungro per una sempre migliore conoscenza dello stato del dialogo ecumenico che costituisce una delle fonti della riforma della Chiesa per renderla sempre più evangelicamente efficace nell’annuncio della Parola di Dio.
Nel giorno nel quale la Chiesa Cattolica fa memoria dei Ss. Pietro e Paolo, la tradizione dei due Apostoli possa aiutare i cristiani a vivere la fedeltà alla propria vocazione, facendo costruttori di pace in un tempo nel quale, anche in conseguenza della pandemia, i rumori della violenza sembrano tornare a soffocare la gioia e la speranza della condivisione per vivere la cultura dell’accoglienza.

(Dall’Introduzione di Renato Burigana e Riccardo Burigana)

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