ANNALE “PAROLA E TEMPO” n. 14/2015-16, Ed. Pazzini, Villa Verucchio 2016, 23 Euro.
Editoriale
INSIEME SULLA STRADA
Lo stile della sinodalità nella Chiesa del terzo millennio
di GABRIELE GOZZI
«Desidero una Chiesa lieta con il volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà». È uno dei passaggi con cui papa Francesco si avvia a concludere il suo discorso ai 2200 delegati della Chiesa italiana, riuniti a convegno attorno al tema In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, nella splendida cornice della città di Firenze. La Chiesa che il papa sogna (e che ci invita a sognare con lui) e una Chiesa nella quale i vescovi trovano la propria gioia nell’essere pastori, che si lasciano sostenere a loro volta dalla gente. Una Chiesa che rifugge la tentazione di confidare nelle «strutture,nelle organizzazioni, nelle pianificazioni», come da quella del «ragionamento logico e chiaro, il quale pero perde la tenerezza della carne dei fratelli». Una Chiesa che,per «essere all’altezza della sua missione», fa propri i sentimenti di Cristo – l’umiltà,il disinteresse e la beatitudine – in virtù dei quali e capace di sinodalità.
In tutto il suo ministero, papa Francesco riprende e ribadisce con forza questo orientamento ad uno stile collegiale secondo il Concilio Vaticano II. Nella sua Esortazione Apostolica (e programmatica) Evangelii Gaudium, riafferma il sensus fidei di tutti i battezzati, che «li aiuta a discernere ciò che viene realmente da Dio», e concede loro una «connaturalità con le realtà divine e una saggezza che permette loro di coglierle intuitivamente». Se questa è la dignità di ogni credente e così grande è il dono ricevuto nel battesimo, allora tutti i membri della Chiesa sono soggetti attivi di evangelizzazione e «sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati, in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni». Tale prospettiva suggerisce una revisione profonda di tante prassi ecclesiali, seppure siano talora ben consolidate e appaiano indiscutibili.
Anche nell’esercizio della funzione episcopale, Francesco da una chiara indicazione sulla natura degli organismi di comunione, quando afferma che il vescovo «nella sua missione di favorire una comunione dinamica, aperta e missionaria, dovrà stimolare e ricercare la maturazione degli organismi di partecipazione», auspicando anche una revisione dell’esercizio dello stesso ministero pontificio.
Tale rinnovamento, nella direzione di una più diffusa collaborazione e corresponsabilità nella Chiesa, ha per il papa una precisa finalità: la missione della Chiesa, cioè «il sogno missionario di arrivare a tutti» il cui presupposto e una vera conversione pastorale, indispensabile a rendere la Chiesa più autentica e quindi più credibile, maggiormente trasparente al dono della grazia e quindi più capace di trasmetterla. Ogni Diocesi e ogni comunità cristiana sono chiamate a rinnovarsi secondo uno spirito di collaborazione e ministerialità, proprio per essere maggiormente aperte alla missione e alla testimonianza evangelica.
In occasione del Sinodo sulla Famiglia, papa Francesco ha messo in atto ogni sforzo per attuare la prospettiva sinodale, e ha voluto mettere a frutto il senso della fede di tutto il popolo di Dio. E a questo fine che ha fatto precedere, all’assise ordinaria dell’ottobre 2015, quella straordinaria dell’ottobre 2014, che raccogliesse e discutesse i contributi raccolti da tutto il mondo, in risposta al dettagliato questionario inviato alcuni mesi prima a tutte le diocesi, alle parrocchie, alle associazioni e ai singoli fedeli. In tal modo, si e inaugurata una nuova metodologia nell’opera di discernimento sulla volontà di Dio per la Chiesa e il nostro tempo; appunto un metodo sinodale, termine con il quale si indica un’assemblea, un’adunanza di persone che condividono la via, che fanno insieme lo stesso percorso.
Alla Chiesa italiana, in conclusione del suo intervento, il papa affida un mandato preciso su cui camminare insieme «per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale un approfondimento della Evangelii Gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni».
L’Annale dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli”, giunto al 15° anno di pubblicazione, prova a raccogliere l’incalzante invito del papa. La struttura del volume rispecchia i diversi fronti di impegno della Chiesa riminese e la sua vivacità culturale e di fede negli ultimi mesi; ma, nella ricca e variegata gamma dei contributi raccolti, fa emergere il vero trait d’union che li lega insieme: intraprendere con decisione il cammino sinodale per realizzare il sogno missionario di portare il Vangelo a tutti con una testimonianza autentica e più credibile.
Questo filo rosso emerge chiaro dalla parte monografica del volume, dal titolo emblematico Sulle tracce di papa Francesco per un rinnovato impulso missionario.
Raccoglie i contributi e gli spunti di autori di primo piano nel tentativo di avviare un cammino di assimilazione ecclesiale dei contenuti dell’Evangelii Gaudium, per una nuova missione evangelizzatrice. Anche l’annuale appuntamento della Settimana Biblica, le cui relazioni formano la sezione Chiesa e Teologia, mette a fuoco il cammino della Chiesa di Corinto che ritrova nell’Eucaristia l’unità al suo interno e la spinta missionaria verso i lontani. Ma le tracce di questa conversione ad un cammino ecclesiale più corresponsabile e sinodale sono visibili sia nei contributi squisitamente teologici e filosofici, sia nelle riflessioni di carattere pastorale, come anche negli approfondimenti tra l’arte e l’esperienza religiosa, da sempre oggetto di interesse privilegiato da parte del nostro Istituto. Ancor di più ora, che è ben consolidato il percorso del Master in Arte sacra e Turismo Religioso. Nel volume si può trovare il ricco materiale del Seminario di studi su La testimonianza cristiana diAlberto Marvelli, il giovane ingegnere riminese che anticipò profeticamente il ruolo e la vocazione del laico cristiano proposti dal Vaticano II, a cui l’ISSR e intitolato.
Scopo dei seminari era approfondire il contributo del Beato alla promozione dei valori umani, civili e politici nel territorio; stimolare la responsabilità di fronte alle sfide sociali, culturali e politiche della citta di Rimini e del Paese; promuovere l’esperienza educativa e spirituale di Alberto.
Anche quest’anno, raccogliendo i vari contributi e costruendo l’ossatura della pubblicazione è rimbalzata prepotente la domanda circa l’utilità del nostro sforzo per la vita culturale e pastorale della nostra Chiesa riminese. Ma pure questa volta la risposta non ha tardato ad arrivare. Consapevoli che la formazione dei laici nelle comunità cristiane è una scommessa laboriosa, fatta di rinunce, ascolto e apprendimento, i cui frutti si raccolgono nel tempo, vogliamo continuare a credere nel potere umile della formazione e nella sua forza trasformatrice della storia, della società e delle comunità cristiane di ogni tempo. Con questa convinzione affidiamo alle vostre mani e alla vostra lettura questo volume dell’Annale.
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